No title, ballpoint sketch on paper, 2018. |
Durante il mio ultimo viaggio, ho sperimentato talmente tante sensazioni ed emozioni che potrei parlarne per ore intere.
Ho riscoperto parti di me stessa che erano assopite, ho avuto accesso a cose nuove che neanche credevo di potere elaborare o di provare, ho fatto chiarezza da sola, per la prima volta nella mia vita, su ciò che ogni tanto mi tormenta; sono tornata nuova, piena, con idee limpide e con la voglia matta di partire di nuovo e stavolta per stare via il più a lungo possibile, probabilmente per sempre. Come se si fosse risvegliata un'energia dentro che abbia sempre voglia di sfamarsi, sempre voglia di scoprire, di riflettere, di portarsi da un'altra parte, di tenersi pronta ad abbandonare tutto per verificare fino a che punto è possibile arrivare con la mente, con il cuore, con le emozioni e con i piedi. Anche una volontà di circondarsi del proprio simile, di una follia sana vicina alla mia, forse un po' immatura talvolta, ma che accende sempre una fiamma che fa riconoscere gli individui e che non li allontana nonostante le distanze fisiche. Non mi sono sentita sola, mi sono sentita a casa, mi sono sentita utile, ho provato a me stessa di esserlo e questa è stata la vittoria più grande. È stato tutto incredibilmente naturale, come se dovesse essere fatto proprio in quel momento e con quelle modalità.
È stranissimo da spiegare, ma è come se le cose si incastrassero di continuo, come se stessi sviluppando la capacità di capire come e quando agire in un modo che va quasi al di fuori di me.
Ringrazio sempre di più me stessa per avere il coraggio di fare cose che sembrano senza senso, ma che hanno la capacità di cambiare TUTTO.
Bellissimo :)
ReplyDeleteInsomma, quando ci si riscopre per davvero, facendo cose fuori dalla comfort zone :)
Moz-
Credo di averla distrutta ormai! xD
DeleteAndare oltre la routine quotidiana (anche con un piccolo viaggio) è sempre il miglior modo per rammentare che si dispone di potenzialità inespresse che aspettano solo di poter emergere.
ReplyDeleteMai mi era capitato di vivere questa esperienza in modo così profondo.
DeleteBuona giornata, Ariano!
A me piace pensare (e quindi probabilmente è già sbagliato così) che le nuove iniezioni di adrenalina, i nuovi stimoli e i nuovi pensieri, le nuove emozioni e le energie che credevamo di non avere, in realtà fossero sempre state lì. E spostandoci ci siamo solo resi più visibili a ciò che da tempo ci ha già scelti. La nostra natura è la nostra natura. Siamo rane e scorpioni, per quanto ci si possa sforzare resta (per me, ovviamente) ineluttabile che le cose non ci capitano. Ci scelgono. Te che vivi sul mare, corri sulla spiaggia e disegna un grandissimo SOS, dipingilo di colori visibilissimi. Corri in contro alla vita con le braccia aperte e muoviti a zig zag. Vedrai quante cose meravigliose ci troverai, tra le braccia, quando ti fermerai a contarle. (E salutami il mare e i suoi richiami)
ReplyDeleteTi ringrazio immensamente per questo invito, augurio e pensiero. Anche io credo che le cose non capitino a caso, ma hanno un senso profondo che risiede già in noi e la capacità di rendersene conto, come per qualsiasi trasformazione, fa sia male che bene. La consapevolezza non è affatto semplice da gestire.
DeleteUn inno al nomadismo alla Chatwin!
ReplyDeleteE anche, mi pare, un omaggio a Verne :-)
Adoro Verne! Di Chatwin cosa mi consiglieresti?
DeleteLa riscoperta di sè stessi è sempre un elemento positivo, un indice di rinascita interiore.
ReplyDeleteEsattamente, anche una spia di dovuto cambiamento.
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