Moreau Explains, ink on paper, 2017
Original and negative version
Il primo esperimento semi-serio di lettering unito ad un disegno, seppur semplice.
La citazione in questione può creare delle controversie dal punto di vista dell'interpretazione, se si dovesse seguire il filo generale dell'opera si potrebbe pensare che si tratti di una argomentazione pro-vivisezione a fini scientifici ed estremamente sperimentali, ma quello che personalmente vi ho letto sin da subito è una teoria sul cambiamento in generale.
A grandi linee la traduzione sarebbe questa:
Adesso tu cominci a vedere come sia possibile trapiantare dei tessuti da una parte di un animale ad un'altra oppure da un animale all'altro per alterare le sue reazioni chimiche e processi di crescita, modificare le articolazioni dei suoi arti e, ovviamente, cambiarlo nella sua più intima struttura.
Lasciando stare quindi il contesto puramente scientifico e pensando ai pezzi di tessuto come a delle abitudini, modi di fare, modi di pensare si può provare a capire come questo processo di innesto del nuovo ai fini del cambiamento riguarda tutti e può, in qualche caso, portare veramente ad una revisione delle nostre strutture mentali. Cambiare totalmente la propria natura non so se sia mai effettivamente possibile, ma apportare delle grosse modifiche lo è e tutto sommato L'Isola del dott. Moreau per me rappresenta questa idea inserita in un contesto estremo ma efficace.
Fra l'altro questo esperimento di lettering mi ha dato delle buonissime idee che non svelo se no va a finire che non le attuerò mai.
Al di là del messaggio e di come può essere recepito... a me piace tantissimo questo esperiemento, specie di come cambia lo sguardo tra disegno bianco e disegno in negativo^^
ReplyDeleteMoz-
Grazie Moz! Infatti non ho potuto non inserirlo, mi fa piacere tu abbia apprezzato l’idea!
DeleteMolto^^
DeleteMoz-
Lo stile ricorda tanto gli anni '60s ^^
ReplyDeleteMi sto divertendo nel fare questi disegni con scritte anzi scritte con disegni xD
DeleteGrazie Nick!
Bellissimo! Come ha rilevato anche Nick, ricorda molto da vicino gli esperimenti delle fanzine anni '60 e '70 di cui sono appassionato e delle quali, coincidenza, ho cominciato a occuparmi un po' più a fondo proprio con il mio post di oggi (pubblicità non cercata, giuro, fino a un minuto fa non sapevo cosa mi aspettava in questo tuo post).
ReplyDeleteInfatti ho visto e devo leggerlo perché in questi giorni ho perso un po’ la bussola! Grazie Ivano! Che poi rientrerebbe il tutto in un contesto prettamente grafico, nel senso che sto imparando quanto la grafica sia importante per certi progetti, di base il b/n lo è per lo studio dei valori puri, ma il mixare insieme anche la scrittura crea dei risultati interessanti. Vedremo dove andrò a finire!
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