Alessia H.V., 'Keine Lust: Wir waren Los', pencil on paper, 2015. |
Ci sono delle idee che nascono ascoltando musica e possono realizzarsi soltanto attraverso l'ascolto della stessa musica che le ha generate.
Questo disegno ad esempio lo avevo in mente da almeno tre mesi, ma dato che per poterlo realizzare avevo bisogno di condizioni particolari era rimasto, o almeno la sua idea generale, a giacere negli scaffali della mente in attesa di poter venire fuori come desiderava, ovvero parzialmente diverso dal suo originale platonico.
Le condizioni per la verità non erano così difficili da ricreare: avevo necessità di un riproduttore musicale e di un paio di cuffie per poterci lavorare seduta ad un tavolo con la matita ed il foglio, ma non ero provvista dei primi due elementi dato che uso un telefono del 1200 e nonostante abbia provato a lavorarci al pc in digitale... non veniva fuori niente. C'era bisogno di un contatto carnale con gli strumenti.
E non lo trovo nemmeno un caso, che avessi bisogno di questa carnalità.
Il disegno infatti è stato ispirato da una particolare canzone dei Rammstein che porta il titolo di Los e da cui ne è tratta la seconda parte del titolo (Keine Lust*: wir waren los); la canzone per come l'ho intesa io nelle sue linee generali gioca su questo piccolo termine, appunto (-)los, che indica sia l'essere liberi che l'essere senza, ovvero l'essere privati di qualcosa, un qualcosa che quando poi viene raggiunto è di certo un lusso ma diventa a sua volta una forma di privazione, in certi casi più grande della precedente.
Man mano che ascoltavo, avendo sottomano tutto l'album da cui è tratta (Reise Reise) e facendo salti fra una traccia e l'altra, ho però notato che un certo spirito comune veniva fuori, soprattutto in alcuni specifici brani, e che questo si sposava a pennello con l'idea del disegno.
Fondamentalmente, per arrivare al sodo, quello che ho voluto rappresentare è proprio il disfacimento, la noia e la caduta nel vizio, la spersonalizzazione che spesso segue il raggiungimento di un traguardo illusorio.
E non credo di andare errando se dico che i Rammstein - con i loro eccessi che fanno discutere e pur essendone probabilmente vittime in prima persona - cercano in qualche modo di mostrare questo schifo verso il quale molte persone remano a piene braccia, o almeno cercavano perché essendo un'ascoltatrice stagionata non so cosa abbiano fatto negli ultimi tempi (a parte un servizio fotografico molto particolare che ho scovato su Google+ qualche mese fa!).
Detto questo smetto con il fiume di parole che comunque ho voluto spendere per spiegarvi meglio il perché anche dell'istintività meno tecnica di questo lavoro e vi auguro un buon fine settimana!
A presto!
*keine Lust è il titolo di un'altra traccia dell'album e tradotto vuol dire 'nessuna voglia'.
Man mano che ascoltavo, avendo sottomano tutto l'album da cui è tratta (Reise Reise) e facendo salti fra una traccia e l'altra, ho però notato che un certo spirito comune veniva fuori, soprattutto in alcuni specifici brani, e che questo si sposava a pennello con l'idea del disegno.
Fondamentalmente, per arrivare al sodo, quello che ho voluto rappresentare è proprio il disfacimento, la noia e la caduta nel vizio, la spersonalizzazione che spesso segue il raggiungimento di un traguardo illusorio.
E non credo di andare errando se dico che i Rammstein - con i loro eccessi che fanno discutere e pur essendone probabilmente vittime in prima persona - cercano in qualche modo di mostrare questo schifo verso il quale molte persone remano a piene braccia, o almeno cercavano perché essendo un'ascoltatrice stagionata non so cosa abbiano fatto negli ultimi tempi (a parte un servizio fotografico molto particolare che ho scovato su Google+ qualche mese fa!).
Detto questo smetto con il fiume di parole che comunque ho voluto spendere per spiegarvi meglio il perché anche dell'istintività meno tecnica di questo lavoro e vi auguro un buon fine settimana!
A presto!
*keine Lust è il titolo di un'altra traccia dell'album e tradotto vuol dire 'nessuna voglia'.
Incontravo tipi simili nei locali dei primi anni '80 in coincidenza dell'esplosione della new wave musicale italiana. Per fortuna non sono mai riuscito a farmi risucchiare al 100% nell'ambiente... a esagerare al 40% ;D
ReplyDeleteIo devo dire che ho sempre evitato largamente questo tipo di persone, nonostante ne abbia viste di qualsiasi tipo! Più che altro ho sempre avuto un sistema di autodifesa/diffidenza molto alto, per cui pur trovandomi in mezzo a chi della musica prende solo gli aspetti estetici e li estremizza nella totale apparenza non capendo assolutamente una mazza di quello che sta ascoltando (ma non solo in questo campo eh - new wave o metal che sia - ce ne sono di 'sti tipi anche nella bella vita di ogni città!) ho sempre fatto la mia strada personale. Non ho mai nemmeno fumato una sola sigaretta! :D
DeleteCi sei riuscita a dare quel senso. La matita fa molto, hai saputo rendere quasi fumettisticamente -con un tratto underground anni '80- quello che volevi. Guarda gli occhi.
ReplyDeleteHa ragione Ivano, molto new wave (periodo che ho vissuto solo in foto e documentari).
Moz-
Grazie Moz! :D
DeleteSono felice che questa volta il tratto fumettistico stia bene anche a me, nel senso che mi è capitato in passato di attuarlo spontaneamente ma non volerlo effettivamente come caratteristica del disegno,qui invece sono contenta sia venuto fuori così, anche se sporco! :D
Io ovviamente non ho vissuto direttamente quel periodo ma sin dall'adolescenza ho frequentato ambienti dove metal e new wave si mangiavano a colazione quindi è come se l'avessi vissuto in differita! :°D
Beh, allora l'hai assorbito bene!
DeleteE' la verisone "sporca" dei disegni del video di Take on me XD
Moz-
Ahah! :°D
DeleteLa musica è una grandissima fonte d'ispirazione! Io scrivo sempre con una colonna sonora, e spesso singole canzoni o album mi aiutano a trovare l'atmosfera giusta di scene, capitoli o interi romanzi
ReplyDeleteMi trovi d'accordo, sebbene a differenza degli anni in cui mi hai conosciuta attualmente ho un rapporto diverso e meno costante con la musica!
DeleteMa ci sono delle volte in cui 'mi serve'! :D
La canzone non penso di conoscerla ma di certo quel disegno mi sembra rappresentare qualcosa di veramente cupo nell'uomo..
ReplyDeleteLo hai colto perfettamente, Nyu! ^^
DeleteE sono contenta sia arrivato il senso anche senza conoscere la canzone di cui sto parlando!
Grazie!
Ciao Alessia.
ReplyDelete"Eravamo senza nome …" Inizia così il brano, e tu l'hai raffigurato perfettamente, l'assenza del nome ci riporta all'assenza di un'anima, il vuoto "dentro".
Gli occhi profondamente persi nel nulla, il viso scavato e l'espressione di chi cerca senza sapere cosa cercare, una sicurezza di facciata che nasconde una profonda e assordante richiesta d'aiuto.
Una libertà inseguita che presenta il conto, se non sei pronto ad affrontarla alla fine soccombi.
Un disegno dall'impatto devastante, o reagisci o ti risucchia. Grande Alessia.
Buona serata, Romualdo.
Waahh!! ç_ç
DeleteRomualdo grazie infinite per questo commento! *_*
Non ci speravo proprio in un effetto del genere e ti ringrazio per avere - come sempre - dato un contributo fortissimo al mio lavoro! Grande tu!
Grazie infinite!! ç_ç
Sai dei Rammstein conosco davvero poco... Da un lato l'industrial metal é la branca del metal che mi piace di meno, da un altro lato i Rammstein non mi hanno mai troppo preso.
ReplyDeletePerò c'è una loro canzone che mi ha aperto in due quando l'ho ascoltata... E' magnifica!
Il disegno invece mi piace molto, però (non so perchè) mi ricorda Sid Vicious eheh
Probabilmente parli di Sonne? :D
DeleteI Rammstein sono stati una delle band che mi hanno accompagnato negli anni dell'adolescenza, conosciuti con Sonne li ho seguiti fino a Rosenrot e avevo dato un ascolto anche al Liebe ist für alle da che non mi era dispiaciuto; in generale io ho sempre apprezzato questa loro viscerale attrazione per il sudicio, lo tirano proprio fuori e l'ambiente industriale è assolutamente perfetto per questo tipo di messaggio, secondo me, perché gli da una sfumatura diversa rispetto alla rabbia sociale o in qualche caso religiosa di altri generi! :D
Poi ovviamente è questione di gusto e d'orecchio, magari non piace proprio il beat dell'Industrial e lì ci puoi fare poco! ^^
SId Vicious? Forse in quel caso gli avrei fatto i capelli più lunghi e sparati e l'aspetto sarebbe stato un po' più punkettone! :D
Grazie comunque Esimio!! :D
Eh eh eh Rammstein! ^^
ReplyDelete'Keine Lust: Wir waren Los': è perfetto e secondo me sintetizza il messaggio, tuo e della band. Penso sia volutamente ambiguo, e quel suffisso -los che ricorre nel testo è davvero potente! Occhi e sigaretta, forse una fonte di luce - forte e intensa - centrale e buio attorno: hai reso alla grande! *__*
Forse Grande Arbitro si ricorda di Du hast?
Un abbraccio e buon week end, ciao Alessia! ^_^
Grazie tante Glò!! :D
DeleteUna delle poche volte in cui ho saputo gestire un'ispirazione più istintiva senza fare troppi pasticci nella realizzazione! :°D
Ma certe volte ho bisogno anche di questo, è anche questa una parte di me nonostante l'ordine di certe forme e della geometria e dei colori prevalga, ho anche io la mia parte d'ombra che ogni tanto bussa e allora meglio tirarla fuori con i mezzi espressivi che sono sani e non procurano alcun danno! ^_^
I Rammstein sono uno dei miei gruppi preferiti. Il bianco e nero gli si addice perfettamente, anche se visto il loro stile avrei reso ancora più "angosciante" l'immagine.
ReplyDeleteComunque non sono mai "angoscianti" come i primi Korn, loro sì davvero irraggiungibili.
Più che altro so che Davis ha avuto un'infanzia che dire travagliata è quasi riduttivo, infatti credo che il loro livello d'angoscia e non sia paragonabile a quello dei Rammstein perché i Rammstein quasi si compiacciono dello schifo, hanno uno spirito piuttosto beffardo nel denunciarlo mentre nei Korn prevale la sofferenza, a mio parere!
DeletePer questo forse nel disegno non ho spinto troppo certi tratti! ^^
Grazie del parere Ariano, mi pareva di averlo letto che ti piacevano i Rammstein ma non ricordo dove! :°D
Dei Rammstein conosco davvero poco, vado subito ad ascoltarmi qualche loro canzone.
ReplyDeleteIl disegno è sul pezzo. :-)
Grazie Pirkaf! :D
DeleteSperavo proprio si sentisse! ^_^
Oh, rabbia! Non mi ha preso il commento e ora non mi ricordo più cos'avevo scritto!
ReplyDeleteDetesto 'sti scherzetti che capitano in alcuni blog! :(
Capita anche a me, certe volte dipende se hai fatto l'accesso a Google prima di commentare oppure no, se non lo hai fatto appena clicchi pubblica te lo perde! Infatti io copio sempre il commento prima di inviarlo! :D
DeleteLo faccio anch'io, ma stavolta mi sono distratto. :(
DeleteAhah! :D
DeleteUna gran bella interpretazione di un gran bel pezzo dei Rammstein. L'album "Reise Reise" non sarà a livello di "Mutter", ma resta sempre uno dei miei preferiti.
ReplyDeleteMutter è veramente stupendo!! :D
DeleteGrazie Obs!!