Alessia H.V., 'Horse and Mannequins', watercolour on paper, 2015. |
Comincio con il dire che ho pensato tantissime volte a come cominciare questo post, da cosa partire e per arrivare dove, ma alla fine mi sono resa conto che ci sono certe cose che colpiscono l'immaginario in modo non del tutto riconducibile ad una effettiva causa scatenante.
Mentre nel post precedente di questa serie ho potuto intravedere ed esporre a voi tutti un percorso visivo che effettivamente è avvenuto e che ho riconosciuto passo dopo passo, nel caso della mia passione per le maschere ed i manichini non ho potuto rintracciare niente che non fosse una scusa teorica; la realtà di fatto è che sin da quando alle elementari le maestre ci hanno invitato a disegnare e colorare le figure delle maschere della commedia dell'arte io ho cominciato subito a provarne interesse: mi piaceva che vi fossero tutti questi individui, personaggi o tipi che condividevano una comune atmosfera e storia ma i quali avevano caratteristiche di rappresentazione diverse, lo trovavo un gioco di fantasia sublime e quando intorno alla quarta elementare scoprii che un dizionario che avevano i miei era provvisto di una pagina dedicata alle maschere ecco che quella diventò subito la mia preferita, non so ancora quante volte io l'abbia sfogliata e osservata. Una curiosità visiva, puramente visiva, la stessa che continuo ed ho continuato ad avere nei confronti del character design dei personaggi dei videogiochi o dell'universo manga e anime (effettivamente penso solo adesso a questo strambo collegamento!).
Mi piace vedere come un modello possa avere infinite variazioni e questo è un discorso che abbraccia anche le culture in senso mitologico (i pantheon delle rispettive ad esempio, ma di questo ne parlerò in un altro post!).
Detto questo i manichini cosa c'entrano?
Diciamo che da un punto di vista di fascinazione l'origine è più o meno simile: i manichini artistici li ho sempre adorati ed averli ritrovati poi nell'arte di De Chirico è stato un colpo di fulmine vero e proprio, anche se paradossalmente De Chirico è uno degli artisti che conosco meno dal punto di vista biografico; penso sia l'unico sul quale io non abbia letto quasi nulla se non notizie sparse e mi chiedo ancora il perché, però non è solo questo.
Sin da piccoli qui da me si entra in contatto con la tradizione dei Pupi Siciliani dei paladini di Francia, cresci con il mito di Orlando - furioso - e dei suoi seguaci, dei nemici saraceni che vengono raffigurati in particolari vasi di Caltagirone e finisci per averne qualche riproduzione in casa, con i loro sguardi fissi, i fili ai quali sono appesi e le armature in lamiera sbalzata; vieni investito da un sentimento epico-eroico che nel mio caso è rimasto intatto anche negli anni a venire. E poi li guardi i manichini, nelle loro forme a-personali e scopri che sono umani quanto gli umani, che si muovono come gli umani e che possono essere e diventare simbolo non di estraneità ma proprio di umanità: che importa che faccia si ha? Se si è uomo o donna? Il corpo è lo stesso e funziona allo stesso modo nell'espressione delle emozioni. Non so, io certe volte non trovo modo migliore per esprimere alcune idee che non posso caratterizzare altrimenti, idee che a mio parere appartengono ed accomunano tutti.
Con questo post ho cercato di spiegarvi un po' di altre cose riguardo il mio immaginario, alla maniera che potevo; il disegno la cui base a matita rossa giaceva da circa un mese a sonnecchiare fra le mie cose è volutamente privo di troppi elementi: per questo percorso di post sto cercando di utilizzare uno stile illustrativo immediato - cosa che mi serve anche da allenamento - e se vi chiedete cosa ci faccia un cavallo in tutto questo, beh, i cavallini dei carri siciliani sono ovunque e poi volevate che mandassi Orlando in giro senza il suo destriero? :D
Sperando che anche questo secondo appuntamento risulti gradito vi auguro un buon weekend e vi comunico che la prossima settimana ci sarò stabilmente soltanto nel fine settimana!
A presto!
Anch'io avevo una grande passione per le maschere della commedia dell'arte da bambino e le sapevo riconoscere più o meno tutte. Forse è una passione diffusa, non so. La maschera della città di Firenze è Stenterello, ma le mie preferite sono altre.
ReplyDeleteAnche l'Orlando furioso in questi giorni ce l'ho continuamente sott'occhio perché l'ho appena ricomprato nell'edizione del 1960 che avevo in casa sempre da bambino. Vorrei leggerlo per intero invece che solo le parti che mi appassionavano di più come facevo allora.
Del tuo disegno mi piace molto la soluzione della gamba che si arrotola in un papiro, però ti confesso che avverto la mancanza nel disegno di uno dei tuoi memorabili sfondi ^^
Ahah! Ivano effettivamente avrei potuto farne uno di sfondo, ma è stata una scelta stilistica abbastanza precisa: vorrei imparare anche a creare disegni che 'stanno in piedi da soli', come se fossero degli stemmi che non necessitano per forza di uno sfondo! :D
DeleteOvviamente sono contenta che tu riconosca nei miei sfondi quasi una cifra stilistica, però non voglio cullarmi su questo e voglio sperimentare il più possibile!! :D
Grazie!!
Sbaglio o oltre a De Chirico c'è anche qualcosa di Dalì?^^
ReplyDeleteDalì probabilmente esce fuori in certi lavori perché è stato il mio punto di riferimento sul Surreale per tantissimo tempo, ma anche di questa questione ne parlerò probabilmente in questa serie di post! ^_^
DeleteCiao Nick e grazie per la condivisione! *_*
E' molto significativo sai.
ReplyDeleteSi nota in te una voglia di movimento :)
Lo puoi ben dire e sono felicissima tu lo abbia 'sentito'!! :D
DeleteCiao Esimio!!
Io ci vedo anche un po' di Picasso, sebbene la mia infarinatura di arte è al di sotto dello OO. :-p
ReplyDeleteLa cosa stupenda dell'arte è che è essenzialmente un patrimonio visivo, quindi studio a parte puoi comunque ricondurre dei modelli a quello che la tua memoria visiva conosce!! :D Picasso non lo avevo pensato in questo caso, ma è possibile: fa parte anche lui di tutta una serie di artisti che ho osservato ed apprezzato parecchio, mi fa piacere questo traspaia!!
DeleteCiao Pirkaff! Grazie!! :D
Vedi che anche Nick nota le mie stesse cose?^^
ReplyDeleteMoz-
Ahah! Dalì è stato uno degli artisti che ho seguito di più qualche anno addietro, ho visto pure due sue mostre una qui a Catania e l'altra fortuitamente a Praga (ma non delle opere maggiori, erano i cicli di illustrazioni che aveva fatto per la Divina Commedia ed altri classici), quindi nel mio patrimonio visivo eccome se è presente! :°D
DeleteCiao Moz!!
Mi piace il cromatismo rosso, però, detto con la massima sincerità, lo trovo anch'io un po' "picassiano" e se c'è un pittore che proprio non mi aggrada è Picasso ;-P
ReplyDeleteAhah! Povero Picasso!
DeleteA me piace molto, trovo che abbia portato avanti una ricerca molto particolare che sebbene non abbia capito subito pian piano ho cominciato ad apprezzarla... mi spiace se ti inficia l'osservazione del mio lavoro! :°D
Grazie comunque Ariano!!
Bella la tua spiegazione, l'interesse per le maschere della Commedia e per i manichini, che ti deriva anche dalle tue origini tramite i Pupi; e ho notato anche la questione del livello neutro che permettono le maschere, al di là dei generi.
ReplyDeleteQuesto lavoro mi è piaciuto parecchio; ci sono elementi cari al surrealismo, ma che sono TUOI, della tua arte. E Orlando - per me - è quanto di più surrealistico ci possa essere!
Un abbraccione e buon week end ^__^
Grazie Glòòò! *_*
DeleteMi fa piacere tu abbia visto me lì dentro perché era un po' quello che cercavo di trasmettere; ho fatto questo post anche per spiegare la presenza dei manichini in certi miei disegni per far capire che non è soltanto un elemento di rimando! ^^
Un abbraccio infinito!!
Le maschere mi inquietano sempre un po'.. preferisco vedere le cose in maniera limpida! :p
ReplyDeleteA me solitamente affascinano perché ci vedo il lato 'misterioso', poi è innegabile che certe siano enigmatiche e quasi paurose! :D Ciao Nyu!!
DeleteBrava!
ReplyDeleteGrazie Ferruccio!! :D
DeleteInquietantissime quelle facce che fanno da sella! Bello, bello!
ReplyDeleteMi trasmette tantissimo entusiasmo il tuo commento! :D Sono felicissima ti sia piaciuto, Marco!!
DeleteCiaoo!
Ed ecco un ulteriore tassello della personalità di Alessia ^^
ReplyDeleteCome ti avevo detto in un altro post, guardo i tuoi disegni prima di leggerne "la spiegazione" per non essere influenzato e avere una sensazione genuina, con questo disegno ho avuto difficoltà :D bello, ma non capivo il nesso con le maschere e il cavallo (e brava per le maschere perché si comprende subito che non sono volti) e mi son deciso a leggere il post :D. Bello anche quello
Sì questo disegno è uno dei più complessi e meno immediati che io abbia mai fatto suppongo, perché proprio va a pescare da una tradizione locale e da un immaginario personale che non era mai stato così lucido! ^^
DeleteGrazie Michele!
Le maschere sono un tema che mi interessa molto. Il tuo disegno è bellissimo e molto carico di simbologie. Bravissima, come sempre!
ReplyDeleteGrazie Romina!! *_*
DeleteLe maschere hanno una storia molto particolare alle spalle che con il passare del tempo è divenuta quasi una questione sociale, tempo fa le disegnavo anzi molto più spesso, praticamente le vedevo ovunque!
Grazie tante per avere apprezzato!