Alessia H.V., 'Deadalus', watercolours and pen on paper, 2015. |
E passavo i giorni nel lamento:
"Dedalo! Dedalo! Dedalo!"
era il mio tormento.
Ma quel Dedalo io sono stato
ed il più salato dazio
fu quello che ho pagato.
Dedalo, un nome che recentemente ho ritrovato più volte davanti a me.
Sia per il famoso Dedalo delle storie di Romina Tamerici che più volte è stato nominato, sia per il titolo di un libro di James Joyce sia anche per un testo teatrale cui sono molto legata che forse non è noto ai più, ovvero l'Icaro di Stefano Pirandello, figlio del celebre Luigi.
E da quest'ultima ha preso le mosse la mia riflessione.
Chi è Dedalo in quest'opera? Dedalo è il padre di Icaro, il grande artigiano costruttore, il genio che per Stefano Pirandello diventa emblema del padre, quel genio incommensurabile ed incontrollato, incontrollabile ma anche distruttivo; Dedalo costruisce le ali della morte al figlio e ne è cosciente, sa che Icaro non tornerà più dopo aver toccato la luce dei raggi solari, ma nulla può frenarlo dalla costruzione di quelle ali, dalla realizzazione di quel progetto che lo consacrerà nell'Olimpo dell'arte e della genialità.
Oggi non vi presento un classico disegno figurativo, ma la maldestra e ancora infante volontà di rappresentazione di un'idea, di un concetto, ancora non ho quella forza che permette ad un semplice tratto di matita di volare nelle più alte sfere della fantasia, soprattutto per ci osserva, ma sto cercando disperatamente di farlo. Ho vissuto molto questo lavoro, anche se ancora il risultato non lo conferma, l'ho vissuto con la mente e con il cuore, perché adoro infinitamente sia il mito di Icaro che la rivisitazione teatrale che ne fa questo autore mio conterraneo tanto spaventato dal padre ma altrettanto ricco di una fantasia indomita e colorita. Ve lo consiglio se vi capita sottomano, ne trattavo anche in uno dei vecchi post di questo blog: sicilianità letteraria I.
Grazie per l'attenzione ancora una volta,
Buona domenica!
A presto!
Il disegno è come al solito stupendo, mi piace molto sia la scelta di colori (quasi tutti caldi, ma c'è una rottura fredda!) che il mini labirinto. La cornicetta mi fa pensare alle mattonelle mosaico e anche ad un libro di miti greci della Osborne che aveva delle cornici e dei colori simili.
ReplyDeleteA dire il vero Stefano Pirandello lo conoscevo solo di nome, non sapevo avesse seguito le orme del padre, cmq di Luigi Pirandello avevo visto la casa al Caos e ho letto il Fu Mattia Pascal, Ciaula e la storia di Qualcuno che Ride (la famiglia che ride in mezzo ad una festa), tutti per motivi scolastici però li ho apprezzati i suoi racconti. Una volta ho visto una pièce teatrale (credo sulle superstizioni, c'era un gatto nero di sfondo) sempre alla casa di Pirandello, nell'agosto 2013.
Ti ringrazio Petralia!
DeleteIo l'ho scoperto per vie universitarie ed è stata una bellissima sorpresa, è un autore molto particolare che ha fatto del suo trauma la sua poetica ed è molto diverso dal padre, ma tantissimo!
Di Pirandello padre non starò qui a dirti che conosco tutta la sua opera perché non è vero! :°D
Ho letto il Teatro in dialetto, Sei personaggi in cerca d'autore, qualche novella ed Il fu mattia pascal, ho molto da recuperare! :°D
Pirandello padre ha una produzione immensa, è vero (mi sa che aveva scritto una novella per ogni giorno dell'anno o mi confondo)
DeleteChe genere di trauma aveva subito il giovane Stefano?
Sì, le 'Novelle per un anno'! :D
DeleteSemplicemente Stefano subiva la pressione della figura paterna che ammirava moltissimo ma del quale non aveva accettato certi atteggiamenti e certi comportamenti come la relazione con una donna più giovane se non erro! Quindi la sua opera è quasi interamente costellata dalla rappresentazione di questo rapporto odi et amo, anche perché Pirandello se non ricordo male si teneva spesso in contatto con lui mentre era fuori dall'Italia per le questioni economiche e delle sue proprietà etc. :)
Molto molto bello! Sarà il sole, la riga, saranno le geometrie del labirinto, i colori... ma io ci vedo anche l'influenza di Giorgio De Chirico.
ReplyDeleteMa lo Stefano Pirandello di cui parli è lo stesso che assunse come nome d'arte il mio cognome, firmandosi Stefano Landi?
Non posso negarlo! :D
DeleteL'impostazione di quei dipinti dechirichiani mi affascina molto!!
E sì, è proprio Stefano 'Landi' Pirandello, quando ho scritto il post non lo ricordavo ma poi ho controllato ed ho avuto conferma! Ahah, che coincidenza! :°D
Grazie Ivano!!
Molto matematico come disegno.
ReplyDeleteSì! :D
DeleteAmo tantissimo le forme geometriche e cerco di applicarle ogni tanto in quello che faccio! :D
Anche un pò di Escher no?
ReplyDeleteBellissima illustrazione e versi altrettanto profondi ♡
Non so, magari sì!! Un bellissimo complimento! *_*
DeleteGrazie tante Fabiola e a presto!
Vedo spine sulla cornice.. leggendo la storia mi hanno fatto pensare alla sua sofferenza.
ReplyDeleteNyu mi hai detto una cosa stupenda, non ho parole per ringraziarti. ^^
DeleteIo sono un lettore appassionato di Luigi Pirandello, mi stuzzica parecchio l'idea di leggere un'opera del figlio nella quale venga raccontata la grandezza letteraria del genitore tramite la metafora del mito di Dedalo e Icaro.
ReplyDeleteIl tuo disegno potrebbe essere un'ottima locandina per la messa in scena dell'opera, con l'aggiunta in basso dei nomi degli attori :-)
Praticamente posso dirti che quasi tutta l'opera teatrale di Stefano è un tentativo di raccontare e metabolizzare il complicato rapporto con il padre, che lui ama profondamente ma con il quale sente un profondo scarto; Stefano rispetto al padre ha delle diversità narrative, ha proprio tutto un altro approccio, tutto un altro intento, quindi non cercare echi del padre in lui, ma te lo consiglio perché veramente merita attenzione! :D
DeleteE poi che bello sarebbe! *_*
Effettivamente hai colto lo spirito e la sensazione che ha dato a me questo disegno!
Fra l'altro ci sono locandine teatrali antiche stupende!
Grazie tante Arianoo!
Astri, scacchiere, righelli, prospettive impossibili.... c'è tutto De Chirico. ^_^
ReplyDeleteEh sì! :°D
DeleteMi sa che condivido qualcosa con il suo immaginario! :°D
Ciau Obss!
Già, c'è molto De Chirico ma io ci vedo anche qualcosina dell'immaginario futurista, forse sbaglio però.
ReplyDeleteFa tutto parte sia del mio background di 'visione' che, ho scoperto ieri sera riflettendo sui vostri commenti, anche di vissuto. Forse prima o poi riuscirò a spiegarvi adeguatamente queste mie influenze!
DeleteLUS alla fine
ReplyDeletemi rimanda, in un refuso non completamente corretto, alla luce...
ed il significato si amplia su qualcosa di bello vero
Grazie per averlo sentito.
DeleteE voglio dirti tutto solo con questo ringraziamento. :)
Mi sembra un ottimo tentativo di rappresentare l'"idea", come sottolinei nel post!
ReplyDeleteUn po' di De Chirico c'è; scorgo anche rimandi al classico. Davvero ben "pensato" e organizzato *__*
Ciao e un abbraccio ^^
Sicuramente in futuro potrò fare meglio, mi ci vuole un po' di allenamento ancora! :D
DeleteAh, Dedalo! E' considerato il progenitore dello scienziato pazzo ottocentesco.
ReplyDeleteNon lo sapevo! Sarebbe interessante scoprire il perché! :D
DeleteCiao Marcoo, mi chiedevo dove fossi finito ultimamente! :°D
Tutti a dire che c'è un po' di De Chirico in questo disegno... copiona! :D
ReplyDeleteBello perché non c'è un elemento che prevale, un elemento del disegno che catalizza l'attenzione ed è anche bello perché lo si deve osservare con attenzione per vedere tutti i particolari che hai disegnato per trasmettere la tua idea
Ahah! :°D
DeleteDiciamo che essendo ancora alla ricerca di un linguaggio, è naturale che mi vengano fuori stili e cose che ho visto già, io ci provo a trasformarle a modo mio! Ahah!
Comunque grazie, è stato un tentativo in cui ho cercato di fare proprio un lavoro di linee e di spazi geometrici, mi fa piacere ti piaccia. Avevo il timore che fosse estremamente semplice e superficiale, comunque ritornerò sul tema mi sa! *_*