Alessia H.V., 'The Wheel', digital, 2014/2015. |
La morte ti porta via senza chiedersi chi tu sia,
Lo sa già e non le importa: lei è soltanto la tua scorta.
La tua scorta verso il nulla, verso il senso che hai negato
alla vita ed a quel fato che da poco hai abbandonato.
Lascia il segno, compi il viaggio, poco tempo hai per l'omaggio!
'Carpe Diem' disse qualcuno ma ben pochi l'hanno udito,
adesso è nuovo quell'invito a goder del lungo giorno.
Stai attento questa volta. Adesso va, apri la porta!
Il giudizio ti ha graziato, ma non sarai più perdonato.
Alessia H.V.
Tranquilli, non mi è successo nulla di grave! In questi giorni stavo solo pensando un po' a quanto sia sottile ed effimero il filo su cui ci muoviamo ogni giorno e da qui è nata la parola scritta in forma di filastrocca (forma poetica che tanto amo per la sua incisività) ed ha avuto anche modo di essere recuperato un disegno iniziato l'anno scorso - c'era solo il corpo! -che era rimasto così senza un perché.
L'anatomia non è precisa, ma onestamente non mi interessava molto che fosse 'realistico', ho cercato una forma di incisività con questo lavoro e spero di esserci riuscita in qualche modo!
A presto e buona serata a tutti.
Mi fa pensare a qualcosa di Mapplethorpe.
ReplyDeleteDavvero potente e plastico, anche se non "perfetto"* nell'anatomia, ha una posa davvero morbida.
*per me è perfetto, nelle sue forme contrattamente distese.
Moz-
Non conoscevo Mapplethorpe e sono andata a vedere, credo di aver capito come te lo ha ricordato!
DeleteGrazie Moz, mi fa piacere tu l'abbia apprezzato! Più che altro sono almeno contenta di aver finito qualcosa che era rimasto a metà! :°D
Lui fotografava i corpi della gente, in b/n.
DeleteC'è una famosa foto in cui un tizio è fotografato in posa atletica all'interno di un cerchio...
...beh, mi ha ricordato molto il tuo disegno^^
Moz-
Grazie! Ho visto solo di sfuggita gli scatti e mi è parso parecchio emotivo quindi lo considero un enorme complimento! :D
DeleteBella la poesia, anche io ne scrivevo molte. :)
ReplyDeleteNon ho paura della morte, quindi non mi potrà mai inquietare, anzi, la tua poesia l'ho trovata affascinante insieme al tuo pensiero.
Ispy 2.0
Grazie Ispy! Io scrivevo di più tempo fa, ma adesso è veramente raro perché certe volte la parola mi suona un po' superflua! ^^
DeleteA me la morte ancora fa paura, e più che altro cerco di invitarmi/-vi a vivere la vita nella sua essenza.
Un saluto!
*__* lo sfondo è splendido!
ReplyDeleteLa figura umana resa in un corpo anatomicamente non perfetto, distorto anzi, per me ci sta benissimo, visto il tema affrontato dalla filastrocca.
Per me sei riuscita perfettamente a centrare il tuo intento.
Ciao Alessia ^^
Grazie Glò! ^^ A me questo disegno 'soddisfa' perché tecnicamente sono riuscita a far funzionare alcune cose che ho imparato recentemente sul digitale! Spero di imparare ancora altro!
DeleteUn saluto!
Non c'entra troppo... ma mi torna in mente un'illustrazione di Magic.
ReplyDelete"Terrore" di Ron Spencer.
La filastrocca mi fa pensare a qualcosa di molto antico, che si perde nel tempo...
Inutile dire che non conosco l'illustrazione ma la cercherò! :D
DeleteMi fa piacere ti dia questa sensazione, a me le filastrocche piacciono da impazzire perché le ho sempre collegate ad un tipo linguaggio da 'menestrello', magari un po' profetico ma fondamentalmente conturbante, oltre che incisivo, tant'è che piacciono di solito ai bambini perché sono molto musicali!
Ciao Marcoo, grazie!
"menestrello"... chi mi ha chiamato ? XD
DeleteConcordo con Marco sulla carta di Magic
L'ho vista!! Ma pazzesca!
DeleteÈ violentissima! :°D
Menestrelli for the win!
Sono figure che ho sempre apprezzato tantissimo!
Che mi hai fatto ricordare!! Tantissimi anni fa avevo scritto una poesia che si chiamava Il Giullare dell'Apocelisse! Ahah!! Adesso non so più dove sia, ma sarebbe anacronistica per me perché eccessivamente catastrofica!
Aprendo il blog ho visto prima l'immagine e solo dopo ho letto la filastrocca.
ReplyDeleteIl disegno, molto suggestivo, mi ha subito trasmesso l'idea del tempo, dell'uomo-macchina, di una specie di Olimpo che diventa ingranaggio anzichè sorreggere il mondo.
La connessione con la morte non l'ho percepita subito, però, in effetti, il tempo che scorre che e che passa, beh...
Veramente d'impatto, bello.
Mi piace moltissimo la tua visione Ariano e ad essere sincera non necessariamente il disegno e la poesia devono essere totalmente sovrapponibili, mantengono ognuna il suo senso e la sua identità e possono incontrarsi, il come lo decide lo spettatore suppongo! ^^
DeleteGrazie infinite per il tuo parere!
Un abbraccio!
Il disegno si accosta bene alla poesia.. quella figura umana sembra essere risucchiata per non poter mai più essere ciò che era.
ReplyDeleteGrazie tante Nyu. apprezzo moltissimo questa lettura! ^^
DeleteUn salutissimo!
Pure poetessa^^! Quando ho visto l'immagine e il titolo ho pensato che il collegamento fosse con il mito greco di Issione e la sua punizione divina, ma a quanto ho capito è tutto frutto di un'ispirazione spontanea.
ReplyDeleteLa ruota del tempo che macina e stritola l'uomo nella sua corsa impietosa e la sola soluzione alla nostra portata: Carpe Diem!
Ahah! Nono, non andiamo in territori che non mi appartengono! :D Mi sono solo lasciata prendere da un'ispirazione del momento! :D
DeleteSì, esatto! La grecità è un fortissimo pozzo da cui traggo ispirazione dal punto di vista delle forme e di alcuni miti, ma in generale sono molto ignorante e sono tantissime le cose che non conosco riguardo la mitologia o la letteratura greca! ^^
Grazie Ivano! A presto!
L'anatomia non avrebbe mai potuto essere precisa. Se lo fosse stato avrebbe perso quel senso di rotondità che "la ruota" vuole richiamare.
ReplyDeleteBeh se fossi stata più brava credo sarei riuscita a mantenere il senso del disegno anche con un'anatomia corretta, ma ho ancora dei forti limiti! :D Ti ringrazio comunque tanto per l'apprezzamento Obs! Mi fa molto piacere! ^^
DeleteLa distorsione della figura fa quasi pensare ad un desiderio dell'essere umano di espandersi oltre i suoi limiti.
ReplyDeleteMagari sbaglio, ma è questa è la sensazione che ne ho provato il primo istante che ho visto la tua illustrazione.
E a me piace che ognuno di noi - me compresa - abbia il suo modo di vedere le cose e senta con le proprie sensazioni!!! :D
DeleteGrazie tante Nick per questa lettura!
La figura umana che cerca di fuggire da quella ruota/buco-nero, questo ci vedo. Bello e un po' inquietante, che non guasta mai.
ReplyDeleteLa filastrocca mi ha richiamato alla mente "Ballo in fa diesis minore" di Branduardi, brano che apprezzo molto
Lo dico sottovoce sssshhh, qualche anno fa ho scritto "poesie" che a definirle particolari è poco ssshhh
Sai che non conosco questo pezzo? Me lo vo' ad ascoltare così mi faccio un'idea!! :D
DeleteGrazie per la tua interpretazione e per averne colto il lato inquietante! ^^
Ahaha! Shh ma perchè ogni tanto non ce ne fai leggere qualcuna se ti va? shh sottovoce mi raccomando!
è che le trovo (e sicuramente lo sono) ridicole e io son vergognoso :D
DeleteAhah! Posso capire! :D Quando allora ti sentirai pronto le leggerò volentieri!
DeleteIntanto mi leggo le recensioni di Dylan Dog che per me è un modo per conoscere meglio quest'opera!
disegno e poesia si sposano meravigliosamente
ReplyDeleteGrazie Patalice! E ben ritrovata! ^_^
DeleteSì, l'anatomia è un po' cubista, ma ha il suo perchè. :)
ReplyDeleteNon lo avevo considerato mentre disegnavo!! :D
DeleteGrazie, mi fa piacere che ti piaccia!!
Immagino il tuo archivio di disegni incompiuti grande quanto l'archivio personale di Giulio Andreotti XD
ReplyDeleteAh guarda! Non me ne parlare! :°D
DeletePer fortuna me ne sono portata dietro davvero pochi ora come ora, alcuni troppo vecchi non mi appartenevano più, mentre questo aveva un qualcosa che non riuscivo a sistemare, non sapevo dare un ambiente al corpo e poi m'è venuto fuori tutto di botto! :D
Grazie del supporto! \m/