La Sicilia non conta come vulcani soltanto l'ormai famigerata Etna, bensì essa annovera anche l'isoletta di Vulcano, dell'arcipelago eolico e l'isola Ferdinandea, una particolare struttura geologia che costituisce propriamente la bocca di un vulcano e che, durante la sua storia, ha avuto modo di far parlare di sé a causa delle sue apparizioni ed immersioni improvvise.
La sua prima emersione risale al 1830/'31 a seguito di una scossa sismica e l'evento viene così narrato da Michele Arena:
« [le eruzioni] sono state sempre precedute da brevi scosse di terremoto che si sono susseguite con fortissimo fragore di boati […] testimoni dell'evento furono i capitani Trifiletti e Corrao, naviganti in quel mare (latitudine 37,11 nord e longitudine 12,44 est) che osservarono un getto d'acqua a cui tennero dietro colonne di fiamme e di fumo che si elevavano ad un'altezza di 550 metri circa. Il 16 luglio si vide emergere la testa di un vulcano in piena eruzione e il 18 lo stesso capitano Corrao, di ritorno, osservò il cono del vulcano che sporgeva dal mare. Presto si vide emergere un'isoletta che crebbe sempre in eruzione e raggiunse, il 4 agosto, una base di tre miglia di circonferenza ed un'altezza di sessanta metri, con due preminenze, una da levante ed una da tramontana, a guisa di due montagne legate insieme; con due laghetti bollenti»
ed immediatamente costituì un argomento di punta per le lotte territoriali delle potenze in gioco su suolo siciliano (francese-inglese-borbonica), soprattutto riguardo alla questione legata al reperimento dello zolfo, poiché quest'ultimo
«[...]da antica risorsa millenaria, diventò l'elemento fondamentale della nuova rivoluzione industriale e chimica che stava prendendo corpo in Europa.»
Ovviamente la sua immersione nel dicembre di quello stesso anno pose fine a qualsiasi lotta speculativa; riapparve velocemente alcuni anni dopo, lasciando però immediatamente le bocca degli avidi asciutta.
Recentemente delle ricerche portate avanti dall'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia hanno rilevato la presenza di un grosso vulcano sottomarino chiamato Empedocle (forse a causa della leggenda che unisce il destino di quest'ultimo ai vulcani!), di cui l'isola Ferdinandea era soltanto una piccola appendice.
Fonti tratte da:
- simpaticamente da LegaNerd.
- appunti del corso sulla Sicilia Ottocentesca.
..anche io ho sentito di queste storie... veramente affascinante! xD
ReplyDeleteLa Sicilia si prende gioco dei piccoli avidi uomini.. :p
Ahaha! Ebbene sì, infatti mi ha fatto troppa simpatia l'articolo di LegaNerd! :°D
DeleteMa dunque... Quando emerge intendi che erutta e poi i depositi di lava tornano infondo al mare? Che strana cosa!
ReplyDeleteProbabilmente accade che la punta che emerge ricada a causa delle eruzioni sottomarine che anziché depositarsi in senso verticale - facendo emergere ancora di più l'isola - ne 'sciolgono' una parte del tronco, provocando l'abbassamento!
DeletePoi è una teoria, perché non ho trovato nulla di più specifico a riguardo, ma dato che viene specificata come attività 'effusiva' credo questa sia l'unica spiegazione al fenomeno, oltre alle maree che comunque dovrebbero provocare una maggiore regolarità di apparizioni-sparizioni e che quindi non posso motivare da sole le emersioni!