Ritorno e riprendo da dove avevo lasciato!
Giorno 06 - Il personaggio che ami sulla carta
ma che detesteresti nel mondo reale
Mhmh… questa è difficile, perché solitamente i personaggi che arrivano a
conquistarmi sulla carta hanno delle caratteristiche che trovo abbastanza
affini al mio gusto quotidiano, chiamiamolo così; forse un personaggio che mi è
piaciuto su carta per la sua realistica stronzaggine, ma che eviterei nella
realtà è Joji di Paradise Kiss, ma non l’ho mai ‘amato’, semplicemente lo trovo
coerente ad una realtà quotidiana abbastanza presente in tutti i tipi di
società giovanile e non, quindi convincente è il termine giusto per definirlo.
Riferito ad altri ambiti ludico-letterari-artistici, espandendo di molto
l’ambito del meme, direi forse Salvador Dalì che ho veramente amato ‘su tela’
in un determinato periodo, ma credo lo avrei un attimo mal sopportato in una
vita reale, perché avrei avuto difficoltà ad un certo e determinato punto della
sua carriera a capire il confine fra la sua mania di grandezza ed il reale
turbinio paranoico-onirico in cui era immerso e che gli permetteva di dare vita
a forme e visioni veramente stupefacenti.
Copertina di ParaKiss con Joji |
Salvador Dalì - dal web |
Il problema di figure di questo tipo (Joji nella finzione come nella realtà dei suoi tempi Dalì) è che risulta sempre difficile distinguere la furia narcisa dall'intensità e dalla grandezza/profondità dell'arte che producono.
Joji è un caso ristretto, delimitato alla durata della storia ma illimitato nel suo presentarsi come figura reale e concreta in ogni tempo, Dalì ha affrontato un periodo di produzione artistica considerata da André Breton a puro scopo di lucro, tanto da giovargli l'appellativo di Avida Dollars (anagramma di Salvador Dalì), se non erro, e spesso nei suoi ritratti fotografici dà l'impressione di essersi trasformato in una sorta di maschera di se stesso. Ho avuto anche modo di leggere alcuni suoi scritti, 'Quei cornuti della vecchia arte moderna' e 'Diario di un genio', cui il secondo non sono riuscita a mandarlo avanti perché procedeva troppo lentamente e sin da subito era già troppo intriso di una sorta di spoglia auto-celebrazione: non vi ho letto la stessa intensità emotiva di un Gauguin a Tahiti in Noa Noa o la strenua difesa della propria opera di Chiacchere di un imbrattatele (sempre di P.Gauguin), e se in un primo momento questo atteggiamento si può giustificare dicendo 'va beh, è un artista', dopo però ci si rende conto di quanto sia importante, invece, l'umiltà anche - e soprattutto - nella grandezza.
Ho citato Dalì proprio per questo suo trasformismo da persona reale a personaggio fittizio che si è storicizzato e sovrapposto nella memoria ed immaginario collettivo; probabilmente questa sua teatralità faceva proprio parte del suo 'progetto d'immagine' - si ricordi che aveva dietro una manager come Gala, sua donna, sua musa e forse anche sua tortura - camuffando con la grandiosità e pomposità una possibile fragilità o sensibilità di intenzioni e di tensione.
Non avrei mai pensato a Dalì.. si vede che la mia mente è tarata per altro.. ^^
ReplyDeletePer la verità ci ho pensato per caso, perché la domanda mi aveva veramente messa in crisi non sapendo dove andare a parare! :o
ReplyDeleteDalì io non lo amerei per nulla, però mi hai fatto riflettere ed in realtà credo sia proprio difficile amare per tutto e in tutto un artista... Insomma per me sarebbe un'impresa! Però dipende dal carattere.
ReplyDeleteIl problema è che personalità di quel tipo o sei disposta a capirle del tutto e quindi a 'stare al gioco' oppure è molto difficile gestirle, almeno credo! Anche perché poi il lato umano prende il sopravvento e dall'ammirazione per il talento è facile passare alla dimensione propriamente caratteriale!
DeleteIn effetti è vero, a volte l'artista si veste di un personaggio pubblico per attirare maggiormente l'attenzione che trascende la loro personalità ^^
ReplyDeleteJoji io l'ho detestato caldamente, potendo, sarebbe uno di quei personaggi che prenderei a sberloni ;-P
Auahau!
DeleteEh sì, poi Dalì al tempo era una specie di Damien Hirst! Artista sì, ma anche abbastanza lanciato come immagine pubblica!