Tornando dalla Facoltà mi è venuta una voglia di matta di un tipo di merendina che fanno qua in Sicilia e che penso sia una delle maggiori fonti di invidia 'industriale' che vantiamo, detto da un punto di vista puramente degustativo: la Tomarchio!
La Tomarchio è una tortina che ricorda vagamente un muffin, anche se più bassa e più larga, ma dalla totalmente diversa consistenza e sapore; è morbidissima quando fresca, ma si conserva bene anche dopo qualche settimana nonostante abbia una scadenza molto breve data l'assenza di conservanti e coloranti: tutta salute, insomma! ù_ù
Ve la mostro in diapositiva con il link al sito ufficiale della compagnia:
immagine dal web |
How to eat: da sola, da soli, in compagnia, con la nutella o qualche crema di nocciola o cioccolato spalmata tagliandola appena sotto la cupoletta e se volete mettendone anche un po' sopra.
Quando avete fame e volete qualcosa di dolce e di non troppo pesante è la cosa migliore che ci possa essere: la Tomarchio è unica ed insostituibile, qualsiasi catanese lo sa.
Un altro prodotto di cui vorrei parlarvi sono 'i viscotta 'ra monaca', i biscotti della monaca, altresì detti biscotti ad esse per la loro particolare forma. Il nome vernacolare deriva dal fatto che la prima a confezionarli fu proprio una monaca appartenente alla famiglia catanese degli Arena, tradizione che perdura tuttora proprio nel cuore del centro storico. Sono biscotti molto semplici aromatizzati all'anice e da piccola mi facevano parecchia antipatia perché non sopportavo la denominazione 'della monaca', lo ricollegavo a qualcosa di triste e ad un contesto che approvavo poco già allora, traumatizzata anche da alcune scene del film Storia di una capinera tratto da un romanzo di Verga che non ho ancora letto sempre per lo stesso motivo di profondo fastidio per quello che succede alla 'povera crista' della protagonista!
Detto questo, l'altro giorno li ho assaggiati per la prima volta e mi sono piaciuti da morire, ve li mostro:
immagine dal web |
Qui il sito dell'azienda produttrice Arena: LINK.
Buoni, leggeri e anche questi molto sani nella composizione.
Bene, dopo aver soddisfatto le mie papille gustative e dopo avervene reso partecipi, posso salutarvi augurandomi di poter pubblicare qualcosa d'altro in data non troppo lontana da questa, che di cose simpatiche di cui parlare ne ho viste!
A presto!
:D
Non ho mai assaggiato nessuno dei due... ;_;
ReplyDeleteChe ingiustizia!
uahauahau Spero tu possa rimediare al più presto!
DeletePer la verità non so che tipo di distribuzione abbiano al Sud Italia, semmai più avanti te li posso inviare io! :D
Nemmeno io li ho mai assaggiati, anche se di tortini che "sembrano muffin ma non lo sono" ne ho testati parecchi ^^
ReplyDeleteIn Italia ogni regione ha i suoi di biscotti ^^
Penso ce ne siano diversi, anche perché quel tipo di forma è troppo invitante per non essere sfruttata!
DeleteEh già, è una delle espressioni culinarie più tipiche per ogni regione! Anche se i capolavori locali veri e propri solitamente si trovano nei panifici... *_*
Ma adesso sono curiosa... Di cosa sanno le Tomarchio? Me le immagino con arancia e carota... Ma forse è solo il colore che trae in inganno?
ReplyDeleteChe ridere a storia della Monaca che ti inquieta XD
Ebbene sì, almeno stando a quanto indicano gli ingredienti nonostante il colore ricordi le famose Camille, credo che derivi dall'uso dell'uovo, zucchero e alcuni grassi vegetali; di fatti è morbidissima ed ha un retrogusto dolce, ma non zuccheroso o burroso! È difficile da esprimere! :D
Deleteuahauahau quando ero piccola tutto ciò che facesse riferimento alle monache era macabro e oscuro e comportava torture fisiche e psicologiche di poveri ed innocenti individui! :°D