Gli schizzi di uno zio artista.

Dopo qualche tempo di assenza (cosa che credo sarà abbastanza frequente durante i prossimi giorni!), torno con un post in cui voglio presentarvi alcuni disegni di mio zio cui accennavo nel post pasquale.
In quella data, infatti, mi ha mostrato questi suoi lavori con l'esplicita richiesta di colorarli in digitale a mio piacimento, cosa che farò quando gli impegni universitari verranno meno!














I disegni non hanno titolo, o almeno non mi è stato comunicato, ma direi che questo non sia un cruccio fondamentale al godimento dei suddetti! :)
Ho deciso di mostrarli qui sin dal momento in cui mio zio me li ha messi davanti: trovo che rispecchino quella sicilianità di cui questo blog tenta di parlare, una sicilianità guttusiana, fortemente ancorata alla realtà del quotidiano e delle cose di tutti i giorni, delle cose semplici, viste anche con un occhio di simpatia caricaturale quando si tratta di animali o di vena malinconica quando si tratta di uomini.
Le figure degli uomini mi colpiscono sempre molto, perché da quando ero bambina, ho notato questa sua tendenza a rappresentare figure di schiena, spesso immerse in cieli piovosi e atmosfere bluastre, quasi come ad osservarle da lontano, soprattutto quando in coppia, con benevolenza paterna velata da un senso di malessere. È uno sguardo 'da lontano', per utilizzare un'espressione verghiana, uno sguardo che conosce, sa, ma che non può e non vuole cambiare le cose, relegandosi al ruolo di puro osservatore.
Quando le figure, però, sono sole, pare esservi una sorta di immedesimazione, la carica espressiva è tutta proiettata in quell'incedere verso una strada dritta davanti a sé, un lasciarsi procedere.
La concezione spaziale è distesa ed ampia, geometrica e solida in qualche caso, ma non manca la morbidezza dei chiaroscuri che sottolineano una forte sensibilità visiva e sensoriale.
Questi sono i tipici schizzi dove è racchiuso un mondo di cose e sensi nella pur apparente semplicità della rappresentazione o, almeno, questo è ciò che vi riscontro io, lungi dall'aver mai preteso di sapere cose che effettivamente non conosco.

Sarà superfluo mostrare il mio lavoro a proposito della colorazione, quello sarà un mio gioco personale sollecitato da una gentile richiesta, ma non potrà e non dovrà mai porsi come protagonista, non ne sarebbe all'altezza.

A presto!

Comments

  1. Che bella analisi hai fatto, in effetti è sempre interessante studiare le opere di persone che conosciamo e/o che ci sono vicine.
    Ma posso chiederti perché ti ha chiesto di colorarli? Mi sembrano già completi così... Non è per sminuire il tuo lavoro,eh! La vedo più come una cosa personale: io non lascerei mai che qualcuno colorasse un mio disegno...a parte un disegno fatto apposta per essere colorato, nel quale si cerca un'interazione con l'utente.

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    1. Credo per una curiosità di vedere l'effetto del colore digitale!
      Infatti queste sono copie, gli originali li ha lui e rimarranno così come sono, per fortuna! :D
      Sul fatto, quindi, che siano completi così, mi trovi d'accordo, sulla questione del lasciare che qualcuno colori e completi qualcosa iniziato da me non ci trovo nulla di male, servirebbe idealmente a distaccarsi dall'opera e consegnarla veramente agli altri, a chi la vede e la vive e la vivifica con la propria visione es esperienza. Sempre se si da per buona la posizione che un'opera non appartiene più all'artista nel momento stesso in cui si crea.

      Credo quindi che sia un momento di condivisione e di rinuncia incredibile! ^^

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    2. uff... mi è sparito il commento appena scritto!
      Dicevo che neppure io ci trovo nulla di male nel distacco e nella condivisione di un'opera se essa è concepita fin dall'inizio con quello scopo.
      Quando faccio un lavoro su commissione riesco a distaccarmi con più facilità dall'opera perché l"atto" dell'opera si esaurisce con il suo completamento: a quel punto può anche essere distrutta, non mi interessa più.
      Ma ho scoperto che è molto più difficile, per me, distaccarmi da disegni che ho fatto senza uno scopo (per me stessa) quando mi è stato chiesto di vendere gli originali... provo una sorta di gelosia per quelli.
      Comunque è una questione del tutto personale, ognuno concepisce e condivide le proprie opere in maniera differente, non volevo farne un caso. ;-)

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    3. Non ne fai un caso, figurati! :D
      Anzi ho trovato simpatico che tu sollevassi la questione, poiché, un paio di anni fa, avrei pensato esattamente come te!
      Credo sia una peculiarità dell'ego/spirito artistico! ^_^

      Ah comunque grazie per i complimenti all'analisi! Ieri lo avevo dimenticato!
      Ciau!

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  2. Anche a me piacciono così come sono ma ti confesso che sono curiosa di vedere l'effetto a colori!

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    1. Sono curiosi anche io di vedere cosa combinerò!
      Dopo alcuni disegni molto 'pensati' dell'anno scorso, ho lavorato in digitale solo con schizzi (veri e propri 'schizzi' di colori e brushes!) veloci e personali, quindi boh! Vedremo cosa ne verrà fuori! :D

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  3. Sono bellissimi... tutti i pezzi hanno qualcosa che mi trasmette la sensazione calda...
    Anch'io sono curiosa di vedere quelli colorati da te...

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    1. Grazie per il commento, riferirò! :D
      Vedremo, allora, quando potrò lavorarci se mettere qualcosina ^^

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