Apprendo oggi, da una fugace notizia del tg regionale, che con molte probabilità, il caro vulcano Etna, con annesso Parco naturale, potrebbe essere inserito nella lista del patrimonio dell'Unesco.
Mi viene difficile rivolgermi al vulcano al maschile, in quanto, nella cultura popolare, spesso si denota come 'a muntagna (la montagna) e la si percepisce anche come tale, nonostante la sua attività vulcanica sia pressoché costante e quanto mai presente nella vita dei comuni etnei e della città.
Chi non vive qui mostra sempre un timore arcano e primordiale nei confronti dell'Etna, ma per noi catanesi, eccetto casi di reale allerta e calamità, è parte del quotidiano e della percezione del paesaggio, imprescindibile come la visione del mare.
La via Etnea, via principale della città che la taglia in senso longitudinale (nord-sud), vista da Porta Uzeda sembra un lungo sentiero che conduce a lei, ed è suggestivo alzare lo sguardo e poter vedere la cima del vulcano: quando si nasconde allo sguardo, a causa del brutto tempo ad esempio, è la prima cosa che si nota e dai tetti delle case, a meno che non siano sormontati da palazzi più alti, è quasi impossibile non scorgerne almeno la cima.
La paganità siciliana e catanese nello specifico non lascia al vulcano la sua sola identità naturale e geologica, ma la personifica in qualche modo, come avviene al mare nei romanzi verghiani, e costituisce un'altra componente di vanto del patrimonio culturale-mitico-leggendario dell'Isola. L'Etna, infatti, come si sa dai miti greci, era la sede della fucina del dio Efesto, alle sue pendici si trovava una delle bocche dell'Ade dalla quale il dio degli Inferi uscì per rapire Proserpina, figlia di Cerere (dea dal cui culto deriva quello cristiano di Sant'Agata), si narra anche che il filosofo Empedocle si lasciò cadere nella sua bocca principale e del quale rimase soltanto un sandalo, ma per spingerci su un piano più concreto, l'Etna è stata capace di affascinare chiunque abbia posto lo sguardo verso di lei, chiunque ne abbia risalito le pendici. Grandi testimoni di questo furono i Grand-tourists inglesi del '700 e '800, come Patrick Brydone che nel suo diario di viaggio "Viaggio in Sicilia e Malta" libera una descrizione dell'alba etnea che fu capace di incantarne i lettori tanto da diventare un testo imprescindibile per i viaggiatori che lo succedettero. Insomma: l'Etna è natura e cultura allo stesso tempo, quindi credo meriti a buon diritto di rientrare tra i beni del patrimonio dell'umanità.
Le motivazioni, però, con le quali è stata presentata la richiesta di inserimento, come si legge dal sito Rivista Siti Unesco, sono le seguenti:
" L'Etna è più alto vulcano attivo d'Europa, uno dei più grandi e attivi in tutto il mondo e offre diverse bocche che comprendono una vasta gamma di caratteristiche vulcaniche di facile accesso da parte dei visitatori e dei ricercatori;l'Etna ha eruttato molte volte nella storia umana, la sua intensa e persistente attività vulcanica è alla base di miti, leggende e osservazione naturalistica sin dai tempi classici. Di conseguenza, l'Etna è stato conosciuto, studiato e visitato da innumerevoli studiosi e turisti da tutto il mondo;l''Etna è riconosciuto a livello mondiale sulla base della sua notorietà, importanza scientifica, il valore culturale ed educativo, fenomeni naturali superlativi ed eccezionale importanza estetica come simbolo del sito di origine vulcanica;l'Etna è stato, ed è tuttora, un importante centro di ricerca internazionale con una lunga storia di influenza sulla vulcanologia, la geologia e la geomorfologia.L'Etna è dunque un esempio unico di laboratorio naturale scientifico terrestre su aree vulcaniche per lo studio del processo di colonizzazione su superfici nuove di piante e animali della regione biogeografia sia europea, che mediterranea".
Qui si nota come gli aspetti scientifico, geologico e vulcanico siano stati la motivazione portante per la candidatura, ma credo sia uno stralcio parziale, quindi spero si tenga conto anche di tutto ciò cui vi ho accennato, poiché non solo rafforzerebbe e donerebbe un valore aggiunto alla richiesta, ma darebbe anche il senso più vivo di ciò che significa l'Etna per i catanesi e non solo.
Scatto dalla terrazza di casa mia #1 |
Scatto dalla terrazza di casa mia #2 |
A presto!
Che posto interessante...
ReplyDeleteLeggendoti, mi è venuta in mente la vista dalla via Etnea...
Buona Pasqua anche a te! Anche se non so se da voi si festeggia o se tu sei cristiana, valga lo stesso come augurio di una serena giornata! :D
DeleteA me piacerebbe rivisitare il Parco dell'Etna. ne ho un buon ricordo, ma ero bambina quindi la memoria si è un po' sfocata a riguardo! ^^
Buona Pasqua!
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