Mini-racconto distopico

manifesto fittizio

Qualcosa di strano è accaduto in questa città, a questo paese.
Non importa sapere che luogo sia, se sia stata New York, Mosca, Pechino, Buenos Aires, Roma od una sperduta isola degli arcipelaghi oceanici, anzi non importa nemmeno sapere se questo posto si trovi sulla Terra: quale differenza farebbe?
Cosa mai potrebbe cambiare il nome di un luogo quando avviene una catastrofe? Quali meriti, onoranze riceverebbe in più rispetto ad altri?
Quello che potrebbe importare, invece, è che la sua storia fu fondata su presupposti di dubbia natura, la sua società sulle differenze e sulla demarcazione di esse, cosa forse necessaria per mantenere una qualche forma di ordine ma troppo radicale e radicata nel pensiero degli individui; la sopraffazione minava il rispetto, la comprensione, la collaborazione e seppure per rendere unito e gestire al meglio un gregge vi è sempre bisogno di un pastore, questo stesso pastore finì per annichilire le pecore rendendole inermi e rachitiche, incapaci di produrre lana sufficiente anche solo per una coperta per bambole.
In nome dell'orgoglio e del potere si calpestavano i giorni, scambiati per una scalata trionfale che conduceva però a morte e ad un'insana forma di necrofilia, al culto di personalità zombificate: l'adorazione della putredine.
C'era puzzo, puzzo ovunque; di zolfo, di sterco, di liquidi corporei e di carcasse misto a quello di detonazione e polvere da sparo.
Non è stato quindi così strano, così inaspettato quello che è accaduto in questo luogo. La macchina in fondo era in progettazione da secoli, costruita, oleata e raffinata, pronta a conflagrare. E così fece, proprio nel momento in cui i segni di un inevitabile collasso cominciarono a manifestarsi.

Comments

  1. Questo pezzo è molto diverso dalle riflessioni che metti in genere, ma mi è piaciuto davvero molto. :)

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  2. É abbastanza vicino a quel che potrebbe succedere qui da noi nel giro di pochi anni...

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  3. Bello tutto, anche il manifesto stile inizio XX secolo che mi sembra una bellissima copertina per la storia.

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  4. Tutto è nato in un giorno solo, la testa c'era forse dal pomeriggio prima ma è stata rifinita e messa come manifesto subito dopo che ho scritto il racconto! È stata un'esperienza particolarissima perché una cosa ha chiamato l'altra in modo velocissimo e mi ha lasciata veramente piena!

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