non necessità necessaria

Il fatto che io mi stia mettendo a scrivere qui adesso non nasce dalla necessità di dover comunicare qualcosa a qualcuno, semplicemente sto cercando di trovare una soluzione alla confusione che spesse volte non mi fa capire cosa sia giusto fare o meno.In questi giorni sto scrivendo tantissimo per esorcizzare, mettere nero su bianco i pensieri e riflettere sul trovare un modo per convivere con il mio ego. Purtroppo la mia persona si costituisce al 90% di ego, si è costruita su di esso per tutta una serie di motivi futili e non e quindi è spesso difficile distinguere i momenti di vera confusione da quelli di confusione fittizia. le cose sono andate bene, meglio dall'ultima volta e anche se sono stati presi dei provvedimenti per tutelarsi a vicenda oggi ero riuscita a svegliarmi some una persona tranquilla, ma ad un tratto mi ha attanagliato il dubbio e l'indecisione su cosa fare del blog e di questo posto, come se lo scrivere in ogniddove facesse venire a mancare l'utilità di questo spazio ed invece una sua utilità ce l'ha. Come mi dice spesso Cà vi è necessità di crearsi un cerchio, una sorta di sistema flessibile entro cui far girare il proprio equilibrio in modo da mantenere stabili le proprie necessità e da questo ho pensato prima di chiedere a lui cosa fare di questo dubbio, poi stavo per scrivere di getto ma non ero ancora molto sicura e quindi ho provato a scrivere da un'altra parte per provare a trovare e costringermi a dare una soluzione alla cosa. Non è una cosa così difficile da fare, ma entrare nel meccanismo le prime volte non è semplice ed io sto cercando tutti i mezzi per provare a far funzionare la macchina. intanto sto provando a sfogare la mia parte più 'aggressiva' nei videogiochi, anche se non gioco molto ho però la voglia di impegnarmi per come posso per lo meno a divertirmi seriamente mentre sono sul campo, le altre cose sto cercando di farle camminare al passo che necessitano perché con il disegno sto trovando una mia dimensione personale che anche se mi fa tribolare ogni tanto però mi piace perché mi sto ritagliando uno spazio mentale veramente particolare, l'unica parentesi penzolante è qui per cui ho pensato che la merda che viene da qui devo necessariamente buttarla qui, se questo posto mi provoca tensioni non posso evitarlo, non averebbe nessun senso e quindi lascio che qui si convogli tutto il marasma dei miei pensieri. Non so se ci saranno disegni, se ci sarà altro, ma oggi, stasera era necessario che lo affrontassi di nuovo, mi tremavano le mani, erano arrossate e ancora mente scrivo sento come se le ossa della testa e del naso pesassero, però mi sento già più rilassata in questo momento, più che altro avere accanto Cà anche se nel suo mondo mi fa piacere e mi rende contenta, non posso permettermi più di fare errori di confusione perché è una cosa che distrugge tutto ciò che si costruisce in meno di un secondo e oggi non potevo cedere, assolutamente, dovevo combattere e lo sto facendo.
Il sentimento che mi ha spinta a scrivere è stato quello di trovare una soluzione immediata e adesso sono più tranquilla, mi sento serena perché almeno ho provato a fare qualcosa di risolutivo piuttosto che stare lì a farmi tremare le mani e la testa in preda ad una crisi tanto fittizia quanto difficilissima da asportare, quasi come fosse un tumore che non vuole andarsene, una addiction a qualcosa che sai che ti può fare del male ma intanto non riesci a trovare le forze per respingerla, quest'estate mi sono trovata diverse volte faccia a faccia con questo pensiero e non è stato mai una volta semplice, ma io so che posso essere molto più forte delle mie paure,sto cominciando a credere di essere capace di superare questi imbrogli, di imparare a camminare con alcune cose senza però esserne sopraffatta, non lo trovo semplice, ma se prima mi sembrava impossibile e poi difficile, adesso sento di avere finalmente trovato al forza per affrontarlo questo 'demone' che non hai mai imparato a conoscere e controllato abbastanza.

Alessia H.V., 'Light passes through', digital 2015.

Comments

  1. Guarda, fino a che ti sarà utile scrivere come sfogo (ma disegnare? non ti fa lo stesso effetto?) allora questo posto devi lasciarlo.
    E' parte dell'equilibrio^^

    Moz-

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  2. César Vallejo in Favola selvaggia parla proprio di questo demone, che bisogna imparare a conoscere per poi conviverci, senza farsi mai sconfiggere.
    Mi raccomando!

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  3. A cosa serve il linguaggio scritto se non (anche per) sfogarsi per i propri casini interiori?
    ;-)

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  4. Questo stream of consciousness ci piace, è liberatorio, è meglio di uno psicoterapeuta. Io ti consiglierei però di scriverlo su un quadernino tutto tuo, potresti pentirti un giorno di aver lasciato trapelare una parte così vulnerabile di te sul blog.

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  5. Oltre a dirti "bentornata" (ché la tua assenza si notava) aggiungo che mi piace tantissimo la nuova veste grafica del blog, una delle migliori che ho visto in circolazione.

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  6. Io, ogni volta che ti leggo e soprattutto che ammiro i tuoi disegni, sono sempre più convinto che tu sia un'artista completa. Scrivere e disegnare, a mio avviso, sono due espressioni fondamentali per dar voce a ciò che abbiamo dentro. Mi dispiace che io non sappia disegnare per nulla, ma adoro guardare chi sa farlo. Ricordati... un giorno, quando comprerò casa, io vorrò almeno uno dei tuoi disegni sulla mia parete. ;)


    Ispy

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  7. Lasciare le riflessioni su un quaderno lo faccio anche, ma per certe cose è più un dolore alla mano che una liberazione. Il mio ego è anche legato all'esposizione pubblica, se no non avrei mai aperto dei blog e dalla necessità di comunicare e condividere, sto appunto cercando di ristabilire un equilibrio fra le cose e meno male che ho una specie di uomo-molla accanto che è sempre pronto a darmi la spinta quando mi vede immobile. :)

    Ho reso il posto più consono alla mia natura, voglio che diventi finalmente intimo anche se abitato da altre voci!

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  8. Ti abbraccio, sappi che qui ti vogliamo tutti bene!

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