Ci si, si-cci e tipicità musicale.

Mi è venuta in mente una canzone siciliana troppo simpatica che devo proporvi!
La musicalità è tipicissima nelle variazioni e nei motivetti e ovviamente la lingua è il dialetto:

Gian Campione - Dammi na manu c'appiccicu


Ogni volta che la sento mi fa morire dalle risate proprio il ritmo e la scanzonatura della voce!
In breve si tratta di un innamorato, il classico picciotto siciliano per come lo immagino io, che aspetta che la madre della propria amata esca di casa per poter concretizzare un suo desiderio d'amore (diciamolo così, va!), cosa che infatti, finalmente, succede.
La cosa simpatica di questa canzone è la delicatezza che veste la birbonata, la quasi ingenuità con cui viene descritta; il tipico romanticismo siculo nell'adulare la donna è presente (bellissimo verso sangu miu fattu di zuccaru: sangue mio fatto di zucchero), così come è tipico il vivere l'atto della passione in segreto e tramite scappatelle, ricordatevi che qui fino a qualche decennio fa e in certi casi ancora adesso si metteva in atto la pratica della fuitina ovvero la fuga d'amore che poi costringeva i genitore di ambo gli amanti ad acconsentire al legame ed al matrimonio. 
Ovviamente sono espressioni di una Sicilia rurale e tradizionale che a livello ideale mantengono il proprio fascino folkloristico, ma che oggi come oggi spesso appaiono come forme di civiltà un po' troppo retrograda rispetto all'evoluzione dei rapporti fra individui e libertà d'azione degli stessi.

Il dialetto è la grande magia delle canzoni in vernacolo e della civiltà e cultura siciliana, poiché riesce sempre a trovare la via più spassionata o sarcastica, quasi sempre sorniona per descrivere le situazioni:

Dammi na manu c'appiccicu!
ah si putissi vulari cchi felicità!
Tenimi forti ca sciddicu,
ma l'amuri mi suspingi e mi cci fa arriva'!

trad:
Dammi una mano che 'appiccico' (la mia mano alla tua e mi tiro su per salire)!
Ah, se potessi volare, che felicità!
Tienimi forte che scivolo,
ma l'amore mi sospinge e mi fa arrivare da te!

Da notare il 'mi cci' che come ti cci, si cci e vi cci è forma del dialetto anche utilizzata nell'italiano sicilianizzato; di fatti si cci al posto di ci si è uno degli errori più comuni nella lingua parlata:

dialetto:
- si cci misi d'arreri;
italiano dialettizzato:
- si ci è messo dietro;
italiano corretto:
- ci si è messo dietro.

Utilizzando un gioco di suoni, una prof. di mia zia minore diceva sempre: "Sicci non cinn'è, si dice ci si!", poiché si+cci = sicci che significa seppie, quindi in italiano: "seppie non ce ne sono, si dice ci si!", ovviamente perdendo il senso originario della battuta.

Bene, mi sono divertita a scrivere questo post! Più che altro perché il dialetto è una continua scoperta anche per me che lo uso spessissimo, infatti pensavo di comprare un dizionario siciliano-italiano per comprenderlo, conoscerlo meglio e magari imparare anche a scriverlo correttamente!

A preso!

Comments

  1. Lo ammetto.. di siciliano non so una parola!
    ..e spesso anche di pugliese.. ^^

    ReplyDelete
    Replies
    1. Del siciliano spesso si canzona l'accento(soprattutto quello palermitano, quello catanese è un po' diverso) e so che la serie tv di Montalbano risulta molto verosimile dal punto di vista di resa della lingua, ma non ne ho mai vista nemmeno una puntata! :°D

      Delete
  2. Magari in questi ultimi anni non usa più, ma credo di aver sentito da piccola gente che aveva fatto la fuitina per sposarsi. Ma penso che ormai sia solo una questione di tradizione, dove anche i genitori sono al corrente e sono accondiscendenti per cui nulla di troppo retrogrado. :-)
    Per me è difficilissimo da capire il testo ma credo che per te sarebbe utile il dizionario.... Così poi ci spieghi meglio quello che scopri ;-)

    ReplyDelete
    Replies
    1. Volevo ascoltare tutto il testo, riscriverlo e tradurlo non trovandone uno già scritto! Appena è pronto lo inserisco nel post! :D

      Riguardo la fuitina, purtroppo l'entroterra nostrano conserva ancora mentalità un po' cristallizzate soprattutto per tutto ciò che concerne 'la famiglia'. È un po' difficile da spiegare o da far immaginare, anche se penso che in ogni regione permangano degli usi un po' desueti, soprattutto nelle zone periferiche.

      Delete
  3. E' davvero un posto interessante...la canzone è simpaticissima, anche se non capisco il significato, se non ci fosse la tua spiegazione.

    Il dialetto è il nostro tesoro (anche noi di Osaka l'abbiamo) che dobbiamo tramandare in generazione e generazione...

    Grazie per la bellissima lezione del dialetto, se si scrive, si capisce bene...

    ReplyDelete
    Replies
    1. Molte volte non si considera che anche le altre lingue conoscano delle varianti dialettali rispetto a quella ufficiale e viene addirittura difficile da immaginarlo, nonostante poi si viva in un contesto quotidiano fatto di accenti ed espressioni idiomatiche che dovrebbero dar conferma di una similarità un po' per tutti i popoli del mondo!
      Solo che è un aspetto poco approfondito se non da filologi e linguisti!

      Oltretutto il dialetto conserva proprio delle sue specificità rispetto alla lingua ufficiale che creano anche giochi di parole e associazioni altrimenti insensate!

      Un saluto!

      Delete

Post a Comment

Here you can share your thoughts